Rosetta Loy è stata una scrittice italiana. Nata da padre piemontese e madre romana, ha vissuto sempre a Roma. Con La bicicletta (1974) si è affermata come prosatrice limpida e di misurata vena nostalgica. Sono seguiti La porta dell’acqua (1976), L’estate di Letuqué (1982), la raccolta di racconti All’insaputa della notte (1984). Il romanzo Le strade di polvere (1987, premi Campiello e Viareggio) descrive, in una dimensione tra realistica e fiabesca, il succedersi delle generazioni in una grande casa del Monferrato. L’accorto intreccio di piani temporali e vicende apparentemente divergenti è la cifra di Sogni d’inverno (1992) e ancor più di Cioccolata da Hanselmann (1995). La parola ebreo (1997, vincitore del Premio Fregene e Rapallo-Carige) mescola narrativa e saggistica per affrontare il tema dell’antisemitismo mentre Ahi, Paloma (2000) e Nero è l’albero dei ricordi, azzurra l’aria (2004, vincitore del Premio Bagutta) sono paesaggi della guerra e del dopoguerra. Tra le sue ultime opere ricordiamo Forse (2016), Cioccolata da Hanselmann (2016) e Cesare (2018).